È capitato a tutti, non è necessario nascondersi. Ognuno di noi, per un motivo o per un altro, ha avuto l’impulso di controllare il proprio partner e… il suo telefono. È proprio su questi dispositivi che si nascondono i segreti della nostra vita (reale o virtuale che sia). Ma spiare non è sempre una buona idea, perciò oggi vediamo insieme 10 motivi per non spiare il proprio partner.

1. È una violazione della privacy
Chi si tratti di un fidanzamento o di un matrimonio, controllare il partner molto semplicemente, lede la sua privacy. Bisogna sempre ricordare che essere parte di una coppia non significa condividere ogni cosa. La condivisione è sempre una scelta volontaria ed è naturale che in una coppia sana rimangano alcune zone d’ombra non decifrate o conosciute.
La legge, inoltre, riconosce questo spazio privato a chiunque. Anche ai mariti e alle mogli. Perciò attenzione, le violazioni della privacy sono punite, in modo più o meno severo, a seconda delle conseguenze.
2. Spiare lede il vincolo di fiducia
Le coppie, ed in generale le relazioni tra esseri umani, si fondano su principi fondamentali. Il principale è sicuramente quello di fiducia che ci permette di condividere e dividere la nostra vita con qualcun altro. Il tema della fiducia è sicuramente spinoso, perché non è facile fidarsi ciecamente di chi ci sta a fianco. Ma è necessario. Spiare il proprio partner va a ledere la fiducia che è parte integrante del legame stesso. Meglio evitare, a meno che i sospetti non siano più che fondati.
3. Chi cerca qualcosa… finirà per trovarlo
Veniamo alle motivazioni più prettamente psicologiche. Spiare il partner ci pone in una condizione di perenne dubbio e sospetto ma, soprattutto, ci rende inclini al fraintendimento. Proviamo a spiegarci meglio. Se sono assolutamente sicuro che mia moglie mi stia tradendo, qualsiasi messaggio, qualsiasi telefonata, qualsiasi commento sui social potrà essere equivocato con facilità.
In buona sostanza, spiare ci spinge alla conferma di ciò che avevamo già immaginato e, raramente, toglie i dubbi. Semplicemente li aumenta.
4. Sarà quasi impossibile smettere
Ulteriore motivazione psicologica che ci porta a consigliarvi di non spiare il vostro partner è la difficoltà a smettere. In un certo senso, spiare crea dipendenza. Più si spia senza essere scoperti e più si spierà. Spiare il partner crea un sentimento ed un’adrenalina molto particolari, ai quali è difficile rinunciare. Il brivido di scoprire qualcosa di importante che si combina con il brivido di essere scoperti. Una vera e propria dipendenza, che non ha niente da invidiare a tutte le altre.
5. Chi spia, spesso, viene spiato
Chi spia verrà, prima o poi, spiato a sua volta. Non è una profezia, ma la realtà dei fatti e di quelle coppie che operano, volontariamente, un controllo incrociato sui propri partner. La verità è che è molto difficile essere i soli a spiare la dolce metà, prima o poi il partner se ne accorgerà e pretenderà di poter operare allo stesso modo. Per questo ci domandiamo, chi vorrebbe privare della libertà ed esserne privato a sua volta? Nessuno, appunto.
6. Spiare pone in una condizione di inferiorità/debolezza
Chi sente il bisogno di controllare il proprio partner è, molto francamente, nella posizione più scomoda. Non soltanto si trova ad affrontare dubbi e sospetti in solitudine, ma, la condizione stessa di spiare il proprio partner, pone la persona in una situazione di inferiorità e debolezza. Chi spia non è la parte forte della coppia. Anzi. Avere debolezze o fragilità è normale e deve essere accettato in ogni coppia o relazione. Vi consigliamo di parlare dei vostri dubbi apertamente e di non prendere iniziative controproducenti.

7. I segreti non sono solo amorosi
Ritorniamo a quella zona d’ombra necessaria, in tutte le coppie. Non è salutare conoscere ogni aspetto della vita del partner, anzi. Spiando le sue abitudini si potrebbe incorrere in qualche segreto che nulla c’entra con la vita amorosa o con un possibile tradimento. Questioni familiari, lavorative, pensieri o fatti che non si vogliono o non si possono condividere. Come sempre, vi invitiamo a rispettare gli spazi intimi del vostro partner e, soprattutto, i suoi tempi. Quando sarà pronto a parlarvi di qualcosa, lo farà.
8. Per non rovinarsi le sorprese
Tra le tante cose che si possono trovare sui dispositivi del partner ci sono, sicuramente, anche quelle rivolte a noi, che stiamo spiando.
Non tutti i segreti sono negativi, anzi, alcuni sono estremamente positivi e potrebbero in un certo senso riguardarci. Feste a sorpresa, regali di Natale, momenti speciali o viaggi organizzati a nostra insaputa. Per un banale sospetto, rischiamo di rovinare anche tutte le belle emozioni che ci aspettano.
9. Spiare a volte è reato
Abbiamo tenuto questa motivazione (quasi) per ultima perché è forse la più convincente. Spiare il partner ha delle conseguenze, come dicevamo, più o meno gravi. In alcuni casi, si può essere puniti per il reato di Interferenze Illecite nella vita privata, descritto dall’art. 615 bis del codice penale. Questo reato punisce chi si procura informazioni violando la sfera privata dell’altro. La pena, nei casi più gravi, è la reclusione fino a 4 anni. Inoltre, in determinati casi, anche il gesto di strappare il cellulare dalle mani del nostro partner, può integrare il reato di rapina. Perciò, fate attenzione.
Abbiamo approfondito il tema in un altro approfondimento chiamato Posso spiare il mio partner?
10. È meglio rivolgersi ad un professionista
Infine, come sempre, siamo a ricordarvi l’importanza di rivolgervi agli esperti anche e soprattutto in questi casi. Se si sospetta un tradimento, è sempre meglio evitare le iniziative private che possono compromettere sia la prosecuzione del rapporto che le eventuali prove necessarie ad un procedimento. Un investigatore privato conosce i metodi leciti per non violare la privacy del vostro partner e saprà provare il vostro sospetto, senza ombra di dubbio. Perciò, abbandonate le vostre velleità da investigatori e contattate un professionista.