Cos’è il “Controllo del Vicinato”? Cosa è legale?

Nell’ottica di quella sicurezza di “prossimità”, cioè quella più vicina ai cittadini, le amministrazioni, in collaborazione con alcune associazioni, hanno previsto la possibilità di aumentare la sorveglianza del territorio, con l’adozione di veri e propri “controlli di vicinato” o di quartiere.

Vediamo insieme cosa possiamo fare e cosa invece no.


Cos’è il Controllo del Vicinato

Le amministrazioni locali, le regioni, insomma gli enti più vicini ai cittadini, possono decidere di investire in programmi di prevenzione della criminalità, come i cosiddetti Controlli di Vicinato

Questi controlli sono generalmente gestiti da associazioni del territorio, che appunto conoscono bene i luoghi dove vanno ad operare.

In generale, il Controllo del Vicinato si occupa di:

  • Fare ATTENZIONE a ciò che succede nel territorio di riferimento
  • Dare la propria COLLABORAZIONE alle forze dell’ordine, nelle segnalazioni di possibili illeciti o di comportamenti sospetti
  • FAVORIRE l’assistenza reciproca, soprattutto alle fasce più deboli come anziani soli e bambini e favorire la sorveglianza del territorio, a volte anche delle case del vicinato
  • ed eventualmente individuare i cosiddetti FATTORI DI RISCHIO soprattutto di tipo ambientale, come luci spente, strade pericolose, e tutto quanto possa mettere in pericolo le persone.

Queste tipologie di controllo sono state oggetto, molto recentemente, di alcune revisioni legislative, perché a volte considerate illegittime.

Creare dei gruppi per il Controllo del Vicinato ha il rischio, concreto, che le persone si possano sentire investite di poteri di intervento che in realtà non hanno, come veri e propri “poliziotti di quartiere”.

A questo proposito, molto recentemente, è intervenuta la nostra Corte di Cassazione, con una pronuncia su una legge Regionale (regione Veneto) che promuoveva i Controlli di Vicinato considerando i loro interventi quasi alla pari delle Forze dell’Ordine locali. La sentenza è la n.236 del 12 Novembre 2020 ed è molto chiara sulla questione “cosa è legale nel controllo del vicinato”: Non è possibile organizzarsi in vere e proprie “ronde” di quartiere.

La motivazione? È semplice, nessun privato cittadino può sostituirsi alle Forze dell’Ordine, neanche nel suo quartiere. Le associazioni del Controllo di Vicinato, e i cittadini, NON POSSONO in maniera assoluta:

  • Comportarsi come Poliziotti o Carabinieri
  • Fare indagini su avvenimenti o altri cittadini
  • Schedare persone sospette
  • Violare la Privacy altrui

Ma allora, cosa possono fare i cittadini per proteggere se stessi e il loro quartiere?

controllo vicinato


Cosa Possiamo fare per proteggerci?

La forma più completa di protezione dei cittadini è, fondamentalmente, l’Associazionismo. Numerose associazioni sono presenti sul territorio proprio per proteggere i cittadini e la loro sicurezza. E pensiamo poi, al valore della solidarietà. Essere solidali, con il prossimo e i propri vicini, risolve spesso problematiche che potrebbero sfociare in eventi più seri.

Ma allo stesso tempo, i cittadini che vorrebbero rendersi utili per la propria città e per il proprio quartiere, nel concreto, cosa possono fare?

Per esempio, è possibile controllare il quartiere scattando delle foto o denunciando fatti all’amministrazione comunale? Esistono pagine pubbliche o vere e proprie applicazioni per segnalare problemi nel territorio del proprio Comune, ma attenzione alle foto scattate a sconosciuti o a targhe di automobili, perché è violazione della privacy.
A questo proposito, vi rimandiamo al nostro articolo “Si possono fotografare le persone per strada?”

E per quanto riguarda, invece, i gruppi di whatsapp che riuniscono condomini o vicini di casa? Quelli sono sempre promossi dalle amministrazioni e dalla Legge in generale, perché creano rapporti di fiducia tra persone e controlli generici sulle persone e sulle cose.

Se dovesse, però, servirvi un controllo più mirato e più professionale, dovete rivolgervi alle agenzie di investigazione e sicurezza che, spesso, dispongono del personale e delle risorse adatte a questo tipo di controlli (come la Videosorveglianza).