Ci siamo occupati varie volte della normativa che regola i rapporti tra aziende concorrenti. Oggi analizzeremo un caso particolare di concorrenza, definita parassitaria. Vediamo insieme cos’è e come combatterla.
La Normativa sulla Concorrenza
La normativa italiana, in relazione alle aziende, lascia molta libertà economica e di iniziativa. Ognuno è libero di iniziare un’attività economica nell’ambito che preferisce, attuando iniziative ed azioni che possano aumentare il suo bacino di vendita e di conoscenze.
Questa libertà economica è riconosciuta però a tutte le aziende che, in certi casi, rischiano di pestarsi i piedi, provocando danni anche ad altri.
Per questo motivo, la normativa sulla concorrenza sleale è molto specifica e prevede diverse condotte che possono essere punite e perseguite. L’art. 2598 del nostro Codice Civile si esprime così sulla questione:
“compie atti di concorrenza sleale chi:
1) usa nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni distintivi legittimamente usati da altri, o imita servilmente i prodotti di un concorrente, o compie con qualsiasi altro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente;
2)diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e sull’attività di un concorrente, idonei a determinarne il discredito, o si appropria di pregi dei prodotti o dell’impresa di un concorrente;
3)si vale direttamente o indirettamente di ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale e idoneo a danneggiare l’altrui azienda.”
Come vedete dall’articolo, i primi due punti sono molto precisi e si riferiscono alla contraffazione del marchio o di qualsiasi segno distintivo e alla pubblicità diffamatoria o ingannevole, con la quale spesso si colpisce un’azienda concorrente. Il terzo punto è invece più generico e in esso si possono ricondurre tante altre condotte di concorrenza sleale come appunto quella parassitaria, che approfondiremo a breve.
La Concorrenza Parassitaria
La concorrenza che oggi chiamiamo parassitaria viene considerata sleale dal 1962. Prima di allora, infatti, nessuno aveva giudicato scorretti certi comportamenti rivolti ad aziende concorrenti. Con la sentenza n.752 del 1962 la Corte di Cassazione precisa che può esistere concorrenza parassitaria:
“…là dove l’attività commerciale dell’imitatore di traduca in un cammino continuo e sistematico, essenziale e costante sulle orme altrui“
e ancora: “perché l’imitazione di tutto o quasi tutto quello che fa il concorrente, l’adozione più o meno immediata di ogni sua nuova iniziativa, seppure non realizzi una confusione di attività e prodotti, è contrario alle regole che presiedono all’ordinato svolgimento della concorrenza”.
Nel caso particolare di questa sentenza, le aziende coinvolte erano la Alemagna e la Motta, aziende che da sempre propongono sul mercato prodotti molto simili.
La condotta grave riguardava proprio la volontà di una delle due di imitare la concorrente, non tanto nei prodotti, quanto nelle iniziative. Seguire le orme di un concorrente, non soltanto viola la legge sulla concorrenza ma mette in difficoltà il consumatore, che non saprà più riconoscere le iniziative di una o dell’altra azienda.
Anche le medesime grafiche o i medesimi volantini pubblicitari possono creare confusione nei consumatori, inducendo un effetto per il quale “un’azienda vale l’altra”.
Per concludere, si avrà concorrenza parassitaria quando non saranno imitati i prodotti ma le iniziative imprenditoriali di un’azienda, in maniera ripetuta nel tempo.
Cosa vi consiglia l’Investigatore
Non tutte le concorrenze sono sleali, va detto. Destreggiarsi tra le condotte delle aziende concorrenti non è così facile come si pensi. Cosa ancora più difficile è provare l’avvenuta concorrenza, senza ombra di dubbio, per poi agire nelle sedi opportune.
Infatti, nel caso di comprovata concorrenza è possibile chiedere un risarcimento del danno, spesso molto ingente. Comprenderete quindi la necessità di avere prove certe e dimostrabili, per tutelare la propria azienda da queste condotte.
Se vi trovate in questa situazione o avete il dubbio che un’azienda stia imitando la vostra, affidatevi all’investigatore e al suo servizio di Indagine per Concorrenza Sleale.