Cyber Flashing: la nuova frontiera delle molestie virtuali

La categoria dei reati virtuali si va, via via, arricchendo ed un nuovo reato si sta affacciando alle porte dei nostri dispositivi mobili. Si chiama Cyber Flashing. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Che cos’è il Cyber Flashing?

Chiamato Cyber Flashing per la sua “immediatezza”, questo comportamento è una molestia virtuale che consiste nell’invio di fotografie intime, spesso dei propri genitali, attraverso il sistema Bluetooth o AirDrop.
Protetto dall’anonimato di questi due sistemi di condivisione, il Cyber Flashing sta prendendo piede nella vita quotidiana delle persone, con una particolare diffusione sui mezzi di trasporto.


Il primo caso di Cyber Flashing è stato denunciato alla British Transport Police nel 2015 e da quel momento le segnalazioni si sono moltiplicate, complice anche la divulgazione mediatica di quell’evento. Nel 2017, poi, la prima denuncia da parte del New York Post, segnale che il fenomeno aveva ormai raggiunto l’oltreoceano e nel 2018 il Cyber Flashing diventa, addirittura, una moda tra gli adolescenti australiani.

Il Cyber Flashing è reato?

Il nostro paese ha dimostrato, soprattutto negli ultimi tempi, una grande attenzione verso i reati virtuali e la loro pericolosa diffusione. In realtà, non esiste una vera e propria legge che punisca i cyber crimes, ma si aggiustano leggi già esistenti o reati già presenti nei nostri codici, relativamente alla circostanza che essi vengano commessi “di persona” o “virtualmente”.
Il Cyber Flashing può essere assimilato alla grande categoria dei reati per Molestia. Sottoporre i propri “primi piani” intimi ad altre persone ignare e inconsapevoli, è sicuramente una molestia ed, eventualmente, esibizionismo.
In altri paesi, come per esempio l’Australia, la situazione è estremamente diversa. Nel 2017, infatti, The Crimes Amendment Bill ha riconosciuto la pericolosità del fenomeno, proprio perché portato a termine senza il prezioso consenso degli interessati.
Allo stesso modo si è espresso Singapore, che punisce il Cyber Flashing dal 2019.

Come posso difendermi?

Noi di Nemesis vorremmo farci prestare le parole (ovviamente, tradotte) dalla Polizia Inglese e darvi qualche indicazione pratica per difendersi da questo fenomeno.

Innanzitutto, se possedete un Iphone, andate su IMPOSTAZIONI, e cliccate prima su GENERALI, poi su AIR DROP.
Scegliete l’opzione RICEZIONE NON ATTIVA oppure l’opzione SOLO CONTATTI che vi permette di ricevere materiale dai vostri contatti salvati. 

In questo modo, sarete protetti dall’invio libero e anonimo di materiale da parte di sconosciuti e malintenzionati.

Se invece possedete uno smartphone di qualsiasi modello, vi basterà disabilitare il Bluetooth. 

In ogni caso, la cosa primaria da fare è denunciare. Se vi trovate nei pressi di stazioni o mezzi di trasporto potete rivolgervi alla Polizia Ferroviaria o Metropolitana oppure, in casi più gravi, come nel caso di vere e proprie persecuzioni, alla Polizia Postale.

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