La gelosia è reato?

Nel nostro paese, i femminicidi procedono senza sosta. Spesso accompagnati da una retorica e da una narrazione sbagliata. Li chiamano “tragedie del troppo amore”, “drammi della gelosia” ma amore e gelosia non c’entrano quasi mai.

Vediamo insieme cos’è la gelosia e se essere troppo gelosi può essere considerato reato.

Cos’è la gelosia?

Cominciamo l’analisi di questo sentimento con la sua definizione. La gelosia non è altro che un:


“Sentimento tormentoso provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri”

La gelosia colpisce indistintamente uomini e donne, e sicuramente anche voi, che state leggendo questo articolo. 

È un sentimento complesso, studiato in maniera approfondita dai più importanti esperti, a partire da Sigmund Freud che l’aveva classificata in tre tipologie differenti:

  • Gelosia Normale o Competitiva, caratterizzata da un normale sentimento di competitività con il prossimo e dalla paura di poter perdere la persona amata a causa delle attenzioni di qualcun altro;
  • Gelosia Proiettiva, invece caratterizzata dalla proiezione dei propri stimoli di infedeltà verso la persona amata. È la tipica gelosia del “traditore”, di chi tradisce per primo o tradirebbe.
  • Gelosia Ossessivo Delirante, l’unico tipo di gelosia ad essere considerato un vero e proprio disturbo. In particolare, un disturbo psicopatologico caratterizzato dalla percezione delirante ed infondata di essere vittime di continui tradimenti. È questo tipo di gelosia a scatenare i comportamenti che vedremo di seguito, quelli che possono trasformare la gelosia in vere e proprie vessazioni e violenze.

In realtà, qualsiasi tipo di gelosia è caratterizzato da una componente, più o meno forte, più o meno evidente, di aggressività. E da un desiderio, più o meno forte, di sottomissione dell’altro al proprio volere. 

Da sempre la gelosia riveste un ruolo da protagonista nel mondo delle investigazioni, rappresentando la base delle più frequenti indagini in ambito relazionale/sentimentale. Ma vediamo insieme quando la gelosia sfocia in qualcosa di più grave e di penalmente rilevante.

cosa è la gelosia

La gelosia è reato?

A questa domanda dobbiamo rispondere, sicuramente, no. Un sentimento non può essere considerato reato ma, alcune delle sue conseguenze o dei comportamenti da esso derivati sì. Vediamoli insieme, partendo dalle Interferenze illecite nella vita privata, punite dall’art. 615 bis del codice penale:

“ Chiunque mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell’articolo 614, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.”

È questo l’atteggiamento tipico di chi controlla il cellulare del partner e vigila sulle sue conoscenze e sulle sue relazioni. Altre conseguenze sono decisamente più pesanti e più limitanti della libertà altrui, come nel caso dello Stalking descritto dall’art. 612 bis:

“salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.

La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.”

Come vedete dall’articolo, la condotta in questo caso è così grave ed ossessiva da costringere la persona a cambiare le sue abitudini di vita. Non dimentichiamo poi i maltrattamenti, puniti dall’art. 572 del codice penale, perché non è raro che la gelosia si trasformi in aggressività verbale e, soprattutto, fisica:

“Chiunque maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni.”

Attenzione, inoltre, ai pedinamenti. Non è infatti possibile pedinare la persona amata, in quanto estremamente limitativo della libertà, come ribadito dalla sentenza di Cassazione n. 3025 del 2016. 
Infine, come sempre, ci troviamo a ribadire la necessità di evitare i comportamenti “fai da te” e affidarvi ad esperti investigatori che conoscono bene i loro limiti professionali ed etici.