I cambiamenti sociali repentini di questi ultimi anni hanno creato nuove figure familiari. Le famiglie sono variegate: si è passati da un modello unico ad una pluralità di modelli, dalla famiglia in senso stretto, alle famiglie allargate.
Separazioni e divorzi prevedono misure assistenziali per i coniugi o gli ex coniugi. In questo articolo vedremo cosa può modificare le condizioni degli assegni di mantenimento.
Assegno di mantenimento o Assegno divorzile? Qual è la differenza?
In questo primo paragrafo è necessario fare una doverosa distinzione. La nostra legge prevede diverse tutele a favore dei coniugi ma i loro presupposti sono differenti, a seconda che si tratti di coniugi o ex coniugi.
Come sappiamo, la separazione sospende il matrimonio, il divorzio lo scioglie. Ecco perché i nostri legislatori hanno dovuto provvedere a diversificare le condizioni dell’eventuale mantenimento, che spetta di norma al coniuge più debole.
Quando parliamo di Assegno di Mantenimento ci stiamo riferendo a quell’obbligo che deriva dalla separazione (e solo dalla separazione) di provvedere ai bisogni del coniuge separato, perché impossibilitato a farlo da sé.
L’Assegno di Mantenimento ha le sue radici in quel principio di assistenza morale ed economica che sorge tra i coniugi durante il matrimonio.
Se uno dei due, in sede di separazione, dimostra di non poter provvedere al proprio sostentamento, farà richiesta di mantenimento al coniuge economicamente più forte.
L’Assegno Divorzile, invece, è una forma di tutela espressamente prevista in caso di divorzio. Come sappiamo, il divorzio scioglie in maniera definitiva il matrimonio e, con esso, cadono anche gli obblighi che univano i coniugi. Restava però la possibilità di richiedere l’assegno divorzile per la conservazione del famoso “tenore di vita” goduto durante la vita matrimoniale.
Questa previsione è stata recentemente modificata, oggi non è più possibile richiedere assegno divorzile per il tenore di vita, ma solo per solidarietà.
È stata la Cassazione a stabilire, una volta per tutte, che può essere solo il giudice a verificare la possibilità di garantire un assegno divorzile. Deve verificare, cioè, che l’ex coniuge sia oggettivamente impossibilitato a procurarsi un reddito.
La nostra legge, comunque, prevede la possibilità di modificare o, addirittura, revocare questi assegni. Vediamo come.
La revoca e la modifica dell’Assegno di Mantenimento
Entrambi gli assegni possono essere modificati o revocati, con richiesta motivata al giudice. Ma quando si può modificare o revocare un assegno di mantenimento?
Ce lo spiega l’art. 710 del Codice di Procedura Civile.
Dopo la pronuncia di separazione, le condizioni economiche dei due coniugi possono cambiare.
Chi corrisponde l’assegno può affrontare una crisi economica, chi invece lo riceve può procurarsi un reddito e così via. Queste modifiche, dovute ad un miglioramento o peggioramento del reddito, devono essere comunicate al giudice che provvede a modificare il valore dell’assegno.
La ragione economica è la più diffusa ma il mantenimento può essere revocato o rimodulato anche per il cambiamento dello stato sentimentale del coniuge. Non è raro che si formino nuove coppie o nuove famiglie dopo una separazione.
Ma queste modifiche sentimentali, come modificano il mantenimento?
Una Convivenza può revocare l’assegno di mantenimento?
Con una legge del 1970, la n.898, si è stabilito che l’assegno divorzile venisse meno con le nuove nozze dell’ex coniuge. Ed è abbastanza logico a tutti, che sia così.
Ciò che risulta più difficile da comprendere e da codificare è l’impatto di una nuova convivenza sulla separazione. Ci piacerebbe darvi una risposta univoca su questa questione ma anche la Cassazione è divisa tra un approccio più lieve ed uno più duro.
Secondo alcune sentenze, per revocare l’assegno di mantenimento bisognerebbe verificare che la nuova convivenza abbia un carattere di “stabilità” e che questa stabilità possa, effettivamente, portare un beneficio economico al coniuge.
Quindi, secondo parte della Cassazione, bisogna verificare soltanto i miglioramenti economici e, in base a quelli, modificare o revocare il mantenimento.
Secondo altri, invece, la convivenza è assolutamente incompatibile con il mantenimento.
Creare una nuova unione, una nuova famiglia, significa tagliare ogni rapporto con il matrimonio precedente, non solo da un punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto morale e sentimentale.
Tralasciando la diversità dei pareri, una cosa risulta ben chiara. La convivenza può modificare o revocare l’assegno di mantenimento e sta al giudice verificarne le circostanze.
Cerchi un investigatore privato per la determinazione dell’assegno di mantenimento?
Se vuoi dimostrare che il tuo ex coniuge ha intrapreso una convivenza durante la separazione, non esitare a metterti in contatto con il nostro reparto investigativo. Ti aiuteremo a dimostrare la convivenza more uxorio per far valere il tuo diritto di rideterminare l’assegno di mantenimento.
Il momento giusto per contattare i nostri operatori è adesso. Un dubbio, un sospetto, una preoccupazione, sono sufficienti per chiedere informazioni e sentirsi, perché no, compresi e sollevati.
Investigatore privato umbria – investigatore privato Perugia – investigatore privato Terni.