La violenza durante il COVID-19

Il Covid non ferma la violenza: Le statistiche allarmanti dei mesi di quarantena

Tra marzo e giugno il nostro paese si è fermato. E con il nostro, anche tanti altri paesi del mondo. La pandemia ha cambiato le nostre abitudini di vita. Ma quale è stato l’impatto della pandemia sulla violenza, soprattutto collegata ai femminicidi?

Vediamolo insieme.

Le statistiche della violenza durante il Covid

La quarantena, disposta a Marzo, ci ha rinchiusi tra le mura di casa.
Se per qualcuno, la casa, è quel luogo di protezione naturale dove rifugiarsi, per altri, è un vero e proprio inferno quotidiano.

Il Governo, a suo tempo, conscio della situazione difficile di molte famiglie, aveva previsto un aumento degli episodi di violenza. La realtà è stata poi raccontata dai fatti e dalle statistiche elaborate dall’Istat e dalle forze dell’ordine.

Il grande rivelatore è stato, questa volta, il numero 1522 e il numero davvero significativo di richieste di aiuto.
L’Istat ha verificato un aumento del 120% di telefonate al numero antiviolenza. Le richieste di aiuto sono passate dalle 6.950 del 2019 alle 15.280 del 2020. Sempre con riferimento al periodo che va da Marzo a Giugno. 

Grande incremento per le richieste via chat, grande novità introdotta per facilitare le denunce e, soprattutto, l’anonimato. Gli sms si sono quadruplicati, da 417 a 2600. 

Non solo richieste di aiuto immediato ma anche tante richieste di informazioni. Soprattutto sul tipo di servizi e di aiuto offerto. Non sono rare queste telefonate “per tastare il terreno”, quando non ci si sente ancora pronti a denunciare ma si valutano le possibilità di intervento e denuncia.

Tralasciando le statistiche sulle richieste e concentrandoci sulle statistiche della violenza, vera e propria, è facile vedere come gli omicidi siano in realtà, in forte flessione.

Ma tra gli omicidi commessi, la caratterizzazione di genere è molto forte. Della totalità degli omicidi, i femminicidi passano dal 35% al 45%.
E ancora, analizzando sempre il dato omicidi, quelli commessi in ambito familiare aumentano dal 45% al 53% del totale.

È evidente quanto questa violenza “casalinga” pesi sul nostro sistema giudiziario e sui nostri dati statistici. Ma non è un problema solo “di casa nostra”.

Le statistiche Internazionali

Altri paesi esteri vivono la stessa condizione di violenza di genere sofferta dall’Italia. Prendiamo ad esempio due realtà, una vicina e un’altra molto lontana da noi. La Turchia e la Cina.

In Cina la situazione potrebbe essere definita paradossale, in quanto è stimato che il 25% delle donne cinesi subisce violenza, ma a fronte di una così grande quantità di persone e di violenze, gli uffici registrano solo 50.000 denunce/richieste di aiuto all’anno. Una quantità davvero minima, se confrontata alla realtà e alla diffusione del problema.

La quarantena ha, però, invertito l’ordine delle cose. Nei mesi di febbraio e di marzo gli uffici hanno registrato il triplo delle denunce, rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti. A dimostrazione che la quarantena, anche a km e km da noi, ha messo a dura prova i rapporti familiari, a volte con conseguenze tragiche.
È stata però la vicina Turchia ad affrontare la situazione più critica. Le statistiche che ci giungono dal paese, parlano di un femminicidio al giorno, nei mesi di quarantena. Nello specifico, 21 donne uccise a febbraio, 29 uccise a marzo.

Come può aiutarvi Nemesis?

Sappiamo che lo scoglio maggiore da affrontare in queste situazioni sia la paura. Paura generale, collegata a diversi aspetti. La paura di denunciare, la paura di perdere certezze e, a volte, sostentamento. La paura di essere additati, la paura di essere in parte colpevolizzati. La paura, poi, di sentirsi gli occhi addosso e di essere giudicati da chi ci conosce.
Nemesis riconosce, sempre, ma in questo caso ancora di più, un grandissimo valore alla privacy.
Non abbiate timore a chiedere informazioni, sapremo indicarvi la giusta strada da intraprendere con delicatezza e mantenendo la massima riservatezza, richiesta per questi casi specifici.