Le Investigazioni sul Lavoro Nero

Il lavoro sommerso, detto anche lavoro irregolare o “nero” è uno dei principali problemi irrisolti del nostro paese. Questo fenomeno ha conseguenze in diversi ambiti, che proveremo ad analizzare oggi con il nostro approfondimento dedicato. Vediamo insieme quando si possono fare le investigazioni sul lavoro nero e cosa si può fare a riguardo.

La revisione dell’assegno di mantenimento

La nostra analisi sul lavoro in nero deve partire, necessariamente, dalle indagini private ed, in particolare, da quelle familiari.
Il lavoro nero viene cercato (e spesso provato) in contraddittori che riguardano l’assegnazione o la non assegnazione di un mantenimento. L’assegno di mantenimento, infatti, non viene riconosciuto per una disparità di reddito ma per una vera e propria incapacità di mantenersi, di uno dei due coniugi. Ecco perché la verifica di un possibile impiego in nero sarebbe sufficiente a sconfessare la suddetta incapacità lavorativa. 

Le indagini private sul lavoro nero operano in almeno due direzioni, nel caso di chi nasconde un reddito per corrispondere meno denaro, e in quello di chi in realtà nasconde un lavoro per ricevere più denaro nell’assegno di mantenimento.

Queste indagini, inoltre, sono richieste non solo in occasione di una separazione ma anche di una possibile revisione dell’assegno di mantenimento. Vi ricordiamo infatti che le cifre stabilite come mantenimento non sono definitive, ma possono essere riviste in qualsiasi tempo, dopo pochi mesi ma anche dopo molti anni, e per qualsiasi modificazione dello stato reddituale di ognuno dei coniugi, come avete potuto vedere nel nostro articolo precedente, Quando si perde l’assegno di mantenimento? – INVESTIGAZIONI.

Come sempre, la nostra Corte di Cassazione si è occupata dell’argomento e, a questo proposito, citiamo due sentenze in particolare:

  • la sentenza n.5603 del 2020, nella quale si confermava la valenza reddituale del lavoro nero, con conseguente diminuzione (o negazione) dell’assegno di mantenimento;
  • la sentenza n.37571 del 2021, che invece considerava l’assegno di mantenimento compatibile con il lavoro nero, esclusivamente nel caso in cui uno dei due coniugi si fosse sacrificato per la famiglia tanto da rinunciare o perdere il lavoro, con la conseguente incapacità di ritrovarlo, dovendosi accontentare di qualche lavoretto saltuario e non dichiarato.

Ma perché sono così necessarie le investigazioni sul lavoro in nero? Perché, ad oggi, sono sempre più difficili le ricostruzioni dei tenori di vita attraverso i “canali ufficiali”, come la dichiarazione dei redditi e simili. Ci sono sempre più redditi che sfuggono al controllo statale, e un buon investigatore conosce i giusti metodi per farli emergere. 

Licenziamento per doppio lavoro o per lavoro nero

Le indagini sul lavoro irregolare sono ancora più risolutive in ambito aziendale. Analizzeremo due possibilità: il primo caso, riguarda un dipendente che utilizzi fraudolentemente i suoi permessi 104, la sua malattia o un infortunio, per prestare la sua opera e il suo lavoro in nero, presso un altro datore di lavoro. Il secondo caso, caratterizzato da una condotta ancora più seria, riguarda invece la possibilità che un dipendente svolga lo stesso lavoro svolto in azienda, fuori dall’orario di lavoro e con tariffe sensibilmente più basse, proprio perché “in nero”, quindi nascondendosi dal datore di lavoro e… dal fisco.
Nel primo caso, l’investigatore attuerà i classici interventi investigativi che caratterizzano le indagini per L’abuso dei permessi 104 e il licenziamento o quelle di falsa malattia, come da articolo precedentemente pubblicato La falsa malattia può portare al licenziamento? Queste due condotte, unite all’utilizzo fraudolento dell’infortunio, sono tra le cause più frequenti di licenziamento.
Il secondo caso, invece, rientra nell’ipotesi di Concorrenza Sleale, portata a termine dallo stesso dipendente contro la sua azienda, come già descritto nell’articolo Come difendersi dalla concorrenza sleale.

A questo punto, la domanda sembrerebbe d’obbligo. L’investigatore può sicuramente intervenire in questi casi, ma come? Vediamolo insieme.

Cosa può fare l’investigatore per il lavoro nero

Il lavoro dell’investigatore, come sempre, si svolge su più fronti.
Nel caso delle investigazioni familiari e, in generale, sull’assegnazione del mantenimento, l’investigatore proverà a dimostrare un diverso tenore di vita da quello dichiarato, innanzitutto attraverso la documentazione reperibile dai pubblici uffici o archivi, come le dichiarazione dei redditi, le visure, le automobili intestate, gli immobili di proprietà e così via. In secondo luogo, proverà a dimostrare la sussistenza di un impiego non dichiarato con interventi sul campo, attraverso pedinamenti, rilievi fotografici, veri e propri appostamenti nelle vicinanze del possibile luogo di lavoro, per provare a documentare un eventuale ingresso od uscita dallo stesso. Inoltre, nel caso particolare del dipendente che svolga il suo lavoro in concorrenza sleale con la sua azienda, l’investigatore potrebbe prendere in considerazione l’idea di spingersi oltre e direttamente scomodare l’attenzionato, fingendosi cliente e provando a dimostrare l’attività fraudolenta.

Questi sono, in linea generale, gli interventi previsti dall’investigatore, incaricato di queste verifiche. Visitate i nostri uffici oppure utilizzate i nostri contatti per una valutazione della vostra situazione e per richiedere una nostra consulenza.

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