Capita più spesso di quanto si pensi e alcuni fatti di cronaca hanno portato alla luce il fenomeno dei “film intimi”, girati tra le mura di casa e poi condivisi con gli sconosciuti o sulle più famose piattaforme dei social network. Perciò vediamo insieme quando si può filmare qualcuno in atteggiamenti intimi e quali sono le conseguenze.
Quando a filmare atteggiamenti intimi è una persona coinvolta
Prima di iniziare il nostro approfondimento sulla registrazione di momenti intimi, occorre specificare che girare dei filmati, con l’accordo del proprio partner, non è reato e neanche un illecito. La nostra legge permette, infatti, a tutti i maggiorenni consenzienti di vivere i loro momenti di intimità in totale libertà e, qualsiasi cosa incontri il consenso dei partecipanti, è da considerarsi lecita.
Dobbiamo però distinguere due eventualità: la sola registrazione e la condivisione di quella registrazione.
Se si tratta di una registrazione fine a se stessa girata nella propria abitazione, chi ha filmato non potrà essere punito… anche se il partner non ne era consapevole.

Su questo argomento, la legge si è espressa in modo alquanto opinabile, per non dire discutibile, con una sentenza molto recente della nostra Corte di Cassazione.
Con la sentenza n°27160 del 2018, si confermava che non può essere considerata illecita una registrazione nella propria casa.
In particolare, chi filma all’insaputa dell’altro, non può essere punito se ha ripreso la sua stessa abitazione ed un’attività nella quale lo stesso era personalmente e attivamente coinvolto.
La prospettiva cambia, radicalmente, nel caso della condivisione di quei filmati, senza il consenso dei coinvolti.
È il caso della ormai famigerata condivisione di materiale intimo a scopo di vendetta. Si chiama Revenge Porn e ne abbiamo parlato nel nostro articolo precedente Cos’è il Revenge Porn e come difendersi.
Chi filma solitamente lo fa di nascosto, per poi ricattare il partner minacciando la condivisione di questo materiale a più persone. Nei casi invece, più gravi, il materiale viene direttamente condiviso, violando privacy ed identità delle persone coinvolte.
Ricattare è sempre perseguibile per legge ma rimane lecito condividere questi materiali, anche nel web, se l’altra persona è d’accordo, sempre nel nome di quella libertà che ci è riconosciuta per legge.
In questo capitolo abbiamo approfondito l’argomento dal punto di vista delle persone coinvolte. Ma la situazione è diametralmente opposta invece, quando chi filma è una persona estranea. Vediamolo insieme.
Quando a filmare atteggiamenti intimi è un estraneo
È illegale filmare persone nella loro intimità e soprattutto, nella loro casa. Sia che si tratti di banali operazioni quotidiane, sia che si tratti di attività più “intime”, non è possibile e lecito filmare qualcuno all’interno della propria abitazione o delle sue pertinenze se gli interessati non ne sono a conoscenza.
Ciò che è stato appena descritto, infatti, integra il famoso reato di Interferenze Illecite nella vita privata, descritto dagli articoli 614 e 615 bis del nostro codice penale:

“Chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell’articolo 614 (abitazione altrui, luogo di privata dimora o nelle appartenenze di essi), è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.”
Questo articolo ci protegge dagli “estranei” che a vario titolo potrebbero procurarsi immagini della nostra vita privata e, per vari scopi.
Anche in questo caso rileva come sempre il consenso delle persone coinvolte, ma la questione si complica se, a filmare, è chi lo fa… di mestiere.
L’impossibilità di filmare ciò che succede all’interno di un’abitazione, colpisce chiunque ma, soprattutto, gli Investigatori Privati e le Forze dell’Ordine.
Una recentissima sentenza del Tar puniva, infatti, un poliziotto, che durante il suo servizio, aveva filmato due persone intente a consumare un rapporto sessuale all’interno di un’automobile.
E per quanto riguarda gli Investigatori Privati, invece, il codice etico e la legislazione in materia, proibiscono a questi professionisti di procurarsi immagini di vita quotidiana, avvenute all’interno delle abitazioni private. Si può infatti registrare, filmare, scattare fotografie, esclusivamente in luoghi pubblici. E mai approfittare di un buono zoom per riprendere ciò che avviene, per esempio, dietro una finestra.
Se l’investigatore, per esempio, filmasse un tradimento attraverso le finestre di un’abitazione privata, incorrerebbe in gravissime conseguenze, la prima delle quali, la revoca della licenza.
Un investigatore scrupoloso non potrà mai offrirvi servizi che oltrepassino i limiti imposti dalla legge. Per questo motivo siamo, come sempre, a ricordarvi l’importanza di rivolgersi a veri professionisti del settore, consapevoli dei propri limiti e delle conseguenze delle proprie azioni.