Alienazione parentale: cos’è e come si può intervenire

Una sindrome molto discussa, entrata prepotentemente nelle corti di giustizia italiane, perché legata alle separazioni turbolente e all’affidamento dei figli.
Vediamo insieme cos’è la sindrome da alienazione parentale e come si può intervenire.

Cos’è l’alienazione parentale

La Sindrome di Alienazione Parentale detta generalmente PAS, è stata oggetto di una lunghissima analisi, scientifica e non, e per lungo tempo è stata considerata una realtà. In buona sostanza, si pensava che questa sindrome colpisse principalmente le madri che allontanavano i figli dai padri, con bugie e senso di angoscia, tanto che i figli, impauriti da questi racconti, si rifiutavano di mantenere il rapporto con i loro padri. La sua considerazione come vera e propria malattia ha causato, nel tempo, diversi allontanamenti dei figli dalla loro casa familiare, figli che venivano a quel punto affidati a vere e proprie strutture e comunità, con conseguenze catastrofiche.
Il percorso della PAS nel nostro ordinamento non è stato così netto, anzi per lungo tempo, non solo gli esperti ma anche le nostre corti si sono interrogate sulla sua esistenza e sulla sua riconoscibilità come vero e proprio disturbo.

Nei primi tempi, esperti e corti di giustizia, hanno riconosciuto la sindrome e questo tipo di violenze, con sentenze ad hoc. Ne citeremo due, in particolare:

  • La sentenza della Cassazione n.5847/2013 faceva perdere l’affidamento ad un padre che aveva fatto ostruzionismo tra i figli e gli incontri con la madre. In particolare:
    la Asl diagnosticava una sindrome da alienazione parentale dei figli ed evidenziava il danno irreparabile da essi subito per la privazione del rapporto con la madre”
  • Sentenza di Cassazione n.6919/2016 stabiliva, invece, che pur non essendo chiara la scientificità della sindrome, il giudice avrebbe dovuto comunque cercarne i sintomi, per verificare gli effetti:
    “il giudice del merito è tenuto ad accertare la veridicità in fatto dei suddetti comportamenti, utilizzando i comuni mezzi di prova, tipici e specifici della materia, incluse le presunzioni, ed a motivare adeguatamente, a prescindere dal giudizio astratto sulla validità o invalidità scientifica della suddetta patologia”

Solo nel 2022, con ordinanza n. 286/2022, la Cassazione ha sentenziato in maniera inequivocabile sull’inesistenza di questa sindrome, considerata al giorno d’oggi antiscientifica e spesso utilizzata per colpevolizzare le madri vittime di violenze che, con il loro atteggiamento protettivo, allontanano i figli non dal padre ma dalle sofferenze da lui provocate.Quindi, tirando le somme, la sindrome di alienazione parentale in realtà non esiste, o meglio, non è riconosciuta scientificamente, ma è indubbio che in determinate situazioni i figli possano essere strumentalizzati da uno o da entrambi i genitori. Quindi vediamo insieme come si può intervenire in queste delicate situazioni.

Cosa si può fare?

Quando si tratta di separazioni o divorzi, i figli diventano vere e proprie pedine, in una battaglia giocata dai due genitori, dove a perdere sono sempre i diritti dei bambini.

Il nostro ordinamento dà un valore assoluto alla cosiddetta Bigenitorialità e cioè alla possibilità che il bambino cresca con la presenza di entrambi i genitori, non importa se divorziati o separati. Per questo motivo, come avevamo visto nel nostro approfondimento precedente sulle indagini per l’affidamento dei figli minori, si propende molto di frequente per l’affidamento condiviso.
C’è da dire, però, che la bigenitorialità e l’affidamento condiviso non sono soluzioni sempre percorribili. Non tutti i bambini devono, per forza, frequentare entrambi i genitori. Soprattutto nel caso in cui il rapporto con uno dei due sia davvero pregiudizievole per la loro crescita.
In queste situazioni già di per sé delicate, sarebbe poi fondamentale, considerare la volontà dei bambini che, spesso, è indipendente da quella dei genitori. A volte sono i figli ad allontanarsi, fisicamente o moralmente, perché considerano i loro genitori poco attenti o poco inclini al rapporto con loro.

Noi di Nemesis, come sempre, siamo qui a ricordarvi l’importanza di affidarsi agli esperti per gestire queste delicate situazioni. Se sospettate che il vostro o la vostra ex inducano i vostri figli ad allontanarsi da voi o se pensate che non siano adatti al loro ruolo di genitori, contattate un investigatore privato affidabile che, con il suo lavoro, potrà raccogliere le prove necessarie alla modifica dell’affidamento. 

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