Quando si tratta dell’educazione e della crescita dei figli, possono sorgere delle difficoltà e delle divergenze tra i due genitori. Vediamo insieme cos’è il Patto Genitoriale e perché è consigliabile.
Cos’è il patto genitoriale?
L’abbiamo ricordato più volte ma è sempre una buona occasione per ribadire il concetto. Sulle coppie che decidono di diventare genitori, gravano dei particolari doveri nei confronti della loro prole.
Avere un figlio non può e non deve essere considerato un atto egoistico perché, moralmente e legalmente, si diventa responsabili di un’altra vita, della sua crescita e della sua educazione. Persino la Costituzione, nostro testo fondamentale, cita questo specifico dovere all’art. 30:
“E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.”
Oggi non parleremo però del mantenimento ma dell’educazione dei figli. Come dicevamo nell’introduzione, durante la vita genitoriale sorgono incomprensioni e liti anche a riguardo dell’educazione dei figli, con conseguenze a volte catastrofiche. Questa differenza nell’educazione della prole si fa più evidente, poi, in sede di separazione o divorzio, dove entrambi i genitori vorrebbero imporre le loro scelte di vita ai figli, non incontrando l’approvazione dell’altro coniuge.
I tribunali si trovano sempre più spesso ad affrontare questioni legate all’educazione e, il Tribunale di Verona, in particolare, ha offerto una soluzione alternativa e ben elaborata.
Il caso trattava di due genitori, in continuo conflitto per l’educazione dei figli, a seguito della loro separazione. Resosi conto dell’inutilità e della gravità di quei continui litigi, soprattutto in considerazione delle conseguenze emotive subite dai figli, hanno accettato il consiglio del Giudice di farsi aiutare da un team di psicologi, per la risoluzione delle loro controversie.
Da quell’incontro, è nato poi il cosiddetto “Patto Genitoriale”, cioè un vero e proprio contratto sottoscritto da mamma e papà, recante nero su bianco tutte le condizioni dell’educazione dei loro figli. Questo documento, di una decina di pagine, conteneva non soltanto le scelte educative ma anche il rispetto e la lealtà nei confronti dell’ex coniuge, come una sorta di vademecum di comportamento.
Tra le varie clausole del “Patto”, si potevano leggere:
- La collaborazione tra i due coniugi;
- La condivisione di «tutte le informazioni riguardo alla scuola, la salute e la sicurezza della prole»;
- L’obbligo di «non squalificare l’altro genitore, né controllare o interferire nella comunicazione tra lui e i figli»;
- L’impegno a non utilizzare i figli come “messaggeri o intermediari” dei genitori.
In più, il patto stabiliva le scelte di istruzione, religione e di attività extra scolastiche, con l’impegno ad accompagnare i figli in ogni scelta di vita.
Ma cosa succede se questo patto viene violato? Trattandosi di un vero e proprio contratto, chi viola le sue clausole, dovrà prendersene la responsabilità. I due genitori hanno infatti previsto alcune sanzioni, dalle più leggere alle più severe.
Cosa vi consiglia l’investigatore
Mantenere un buon rapporto con un ex coniuge è sempre complesso, soprattutto quando si utilizzano i figli come pretesto per litigare.
Noi di Nemesis riteniamo la scelta del Tribunale di Verona degna di nota e molto intelligente. Parlare, in termini tecnici ed organizzativi, dell’educazione dei figli, tralasciando timori, rabbia e frustrazioni, è la scelta migliore per tutti.
Se invece il rapporto con l’ex partner continua ad essere conflittuale e potenzialmente deleterio per i vostri figli, contattate un buon investigatore e fatevi aiutare nella raccolta delle prove che serviranno alla richiesta di affidamento. Nemesis, infatti, offre un servizio di indagine per l’affidamento dei figli, perciò vi invitiamo a visitare la nostra pagina [Link] e a chiedere il nostro supporto.