L’investigatore può usare il GPS?

Nella lunga lista degli strumenti utilizzati dall’investigatore, troviamo i dispositivi GPS. Vediamo insieme cosa sono e se possono essere utilizzati nelle indagini.

Cos’è il GPS?

Il GPS, sigla di Global Positioning System, ha molto a che vedere con la geografia e con gli spostamenti. Si tratta di un apparecchio, spesso di modeste dimensioni, che può determinare la precisa posizione di qualcosa… o di qualcuno. I GPS a volte sono “integrati” e cioè parte di altri apparecchi.

Conoscerete sicuramente il GPS del vostro Smartphone, che vi permette di registrarvi in particolari luoghi, o quello del navigatore, che invece vi permette di evitare il traffico o raggiungere destinazioni lontane con facilità.
Altre volte, sono veri e propri apparecchi singoli e vengono utilizzati con l’unico scopo di rilevare una posizione.
E ancora, possono essere utilizzati in strumentazioni di emergenza, permettendo ai soccorritori di raggiungere un particolare luogo e prestare soccorso ad una persona in pericolo.
Questi strumenti sono utilizzati anche in ambito investigativo, per alcune indagini in particolare. Il GPS è particolarmente utile nei casi di pedinamenti complessi o appostamenti o quando c’è il rischio che la persona attenzionata si sposti improvvisamente.

È evidente che un apparecchio di questo tipo porti con sé delle specifiche problematiche legate alla privacy. Quindi addentriamoci nell’argomento, soprattutto in relazione alle indagini investigative, e cerchiamo di capire quando può o non può essere usato.

L’investigatore può usare il GPS?

La possibilità di “seguire” una persona con l’aiuto della tecnologia e a distanza, fa sicuramente sorgere alcune problematiche legate alla privacy. Una cosa è certa, l’utilizzo di queste apparecchiature non può essere permesso a chiunque ed in maniera incontrollata ma, per i professionisti, la questione è sicuramente di più semplice risoluzione. La domanda viene da sé, l’investigatore può usare un Gps?
Una prima risposta a questa delicata domanda ci arriva dal Decreto del 1 dicembre 2010, n. 269, decreto che regola di fatto la professione investigativa. 

Nel suo articolo 5, al comma 2, leggiamo: 

“i soggetti autorizzati possono, tra l’altro, svolgere, anche a mezzo di propri collaboratori segnalati ai sensi dell’articolo 259 del Regolamento d’esecuzione TULPS: attività di osservazione statica e dinamica (c.d. pedinamento) anche a mezzo di strumenti elettronici”

Il decreto si esprime in maniera molto chiara, l’utilizzo di queste strumentazioni è legittimo quando accompagna un’attività di pedinamento o di osservazione.
Di questo argomento, si sono poi occupate la giurisprudenza e le associazioni di categoria, cioè quelle associazioni o federazioni che riuniscono i professionisti di un settore. A questo proposito, citiamo una pronuncia della Federpol, della quale Nemesis è socia, che sulla possibilità dell’utilizzo del GPS si esprime così:

“Per quel che concerne la possibilità di disimpegnare le attività di pedinamento anche avvalendosi di apparecchiature elettroniche (localizzatori satellitari), la più recente giurisprudenza ha affermato che la localizzazione mediante il sistema di rilevamento satellitare degli spostamenti di una persona, costituisce attività di pedinamento e non è, quindi, assimilabile all’attività d’intercettazione di comunicazioni o conversazioni.”

In linea generale, possiamo quindi affermare che il Gps non si sostituisce al lavoro investigativo ma sicuramente lo facilita.
C’è soltanto un grande “ma”: i dati rilevati dal gps non potranno mai essere utilizzati come prove. Proviamo a spiegarci meglio, l’utilizzo di un gps rende più agevole un pedinamento, perché, nel momento stesso dello spostamento, l’investigatore può verificarlo.
I dati registrati dal gps, quando trascritti, invece non sono più verificabili.
Ecco perché il gps è considerato uno strumento e non una prova. Le prove saranno soltanto quelle raccolte dall’investigatore grazie all’utilizzo e all’aiuto del gps.

Per concludere, possiamo ricordarvi che le tecniche utilizzate dall’investigatore sono varie e vengono scelte in base alla difficoltà del caso e alle esigenze del cliente. Inoltre, non sempre l’utilizzo di un GPS è legittimo.
Se vi trovate in una situazione delicata, contattate un professionista e scoprite se l’utilizzo di un GPS può aiutarvi nella risoluzione del vostro caso.

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