Lo stalking condominiale: cos’è e come ci si difende

Quasi due milioni di persone, in Italia, si trovano a dover risolvere pesanti controversie condominiali che minano la loro tranquillità domestica. Non si tratta di piccole scaramucce ma di vere e proprie persecuzioni, perpetrate sulla porta di casa. Vediamo insieme questo fenomeno: che cos’è lo stalking condominiale e come difendersi da esso.

Cos’è lo Stalking Condominiale

Abbiamo più e più volte approfondito il reato di Stalking (leggi il nostro articolo Stalking: cos’è e come difendersi), la più intrusiva e subdola tra le violenze.
Descritto e punito dall’art. 612 bis, si riferisce a quelle molestie incessanti e provocatorie che impongono alle persone di cambiare abitudini di vita e le costringono a vivere in un perenne stato di ansia e paura. Non ci siamo mai soffermati, però, sulla sua declinazione “condominiale”, e cioè su quelle persecuzioni che avvengono nei luoghi dove vivono più persone o dove si verificano litigi che rendono la vita domestica invivibile.
Nei nostri testi giuridici non troviamo una vera e propria definizione di Stalking Condominiale. Ma, a questo proposito, è intervenuta la nostra corte di Cassazione che l’ha definito per la prima volta con la sentenza n. 20895 del 2011. In particolare, secondo i giudici, poteva essere considerata stalking e, in questo caso, condominiale:

“la condotta di colui che compie atti molesti ai danni di più persone, costituendo per ciascuna motivo di ansia, non richiedendosi, ai fini della reiterazione della condotta prevista dalla norma incriminatrice, che gli atti molesti siano diretti necessariamente ad una sola persona, quando questi ultimi, arrecando offesa a diverse persone abitanti nello stesso edificio, provocano turbamento a tutte le altre.”

Non solo nel 2011, la nostra Corte si è infatti espressa più volte e in tempi più recenti sulla stessa condotta. Per esempio, con la sentenza n. 26878 del 2016 la Cassazione ha definito lo stalking condominiale come “un insieme di comportamenti esasperanti che inducono i condomini a cambiare stile di vita”, ricalcando le condotte della versione classica di questo reato.
Caso molto particolare è quello, poi, della sentenza n. 28340 del 2019. Nel caso in esame, attraverso minacce e piccoli incendi, due condomini provavano a convincere un altro condomino a cambiare casa. Secondo il giudice che si occupò del giudizio sulla vicenda, anche due sole condotte di persecuzione sarebbero state sufficienti a dimostrare lo stalking condominiale.
Ma quali sono, quindi, le condotte che possono essere considerate Stalking Condominiale? Innanzitutto, deve trattarsi, come dicevamo, di azioni reiterate e non singoli episodi. E soprattutto, di azioni unilaterali. Lo Stalking non deve sconfinare nella “guerra di vicinato”, che ha tutt’altre conseguenze. In particolare, si può trattare di:

  • Condotte che turbano la quiete condominiale, come il volume alto di apparecchi e televisori, esasperante e ingiustificato;
  • Comportamenti contrari alla convivenza civile;
  • Condotte minacciose rivolte alle persone e anche agli animali domestici (pensate all’atto di avvelenare di proposito gli animali altrui)
  • E, nei casi più gravi, condotte di vere e proprie aggressioni o lesioni ai vicini.

Quando ci si trova in queste situazioni non si sa a chi chiedere aiuto. Quindi, vediamo insieme quali sono le figure che potranno esservi più utili in questi casi.

Cosa può fare l’investigatore in caso di stalking condominiale

Il primo, importante, alleato in questi casi è, come sempre, l’Investigatore Privato. E non preoccupatevi di poter violare la privacy dei vostri vicini con i suoi interventi perché, anche la Cassazione, è intervenuta sull’argomento per legittimare l’azione dell’investigatore.
La sent. n. 17346/2020 specifica, senza alcun dubbio, che i video ripresi da un investigatore, per provare episodi di stalking condominiale, sono validi e legittimi. Nel caso in particolare, l’investigatore era stato incaricato di verificare queste persecuzioni in un condominio, riuscendo a provare le malefatte che avvenivano negli spazi comuni.
Quindi sì a video e fotografie, senza mai sconfinare nella privacy degli altri condomini. Le prove raccolte sono lecite e legittime e accompagnano le querele che si possono semore sporgere in questi casi.
Non tutti gli episodi, però, sono riconducibili allo stalking condominiale e, purtroppo, si abusa di queste querele che a volte vengono scomodate per semplici liti condominiali. Nel caso di semplici scaramucce e di eventi risolvibili, magari, con una stretta di mano o con l’intermediazione di qualcuno, vi consigliamo di parlarne prima con il vostro amministratore condominiale, l’unica persona incaricata di rappresentare il condominio e i suoi abitanti.

Se questi episodi, però, diventano ciclici e preoccupanti, tanto da privarvi della serenità e da costringervi a cambiare le vostre abitudini, allora rivolgetevi serenamente agli esperti.

Qualsiasi cosa turbi la tranquillità domestica non va sottovalutata. Affidatevi a chi può garantire che questa tranquillità duri a lungo.

Cerchi un investigatore per provare lo stalking condominiale?