Per chi decide di affrontare un percorso universitario la prova finale è una sfida importante da superare. L’elaborazione di un trattato del genere impegna molto tempo e spesso gli studenti cercano un escamotage per aggirare il problema. La domanda da farsi, però, è: si può copiare la tesi?
Cos’è il plagio?
Per dare una definizione del termine plagio ci facciamo aiutare dall’enciclopedia Treccani che lo descrive come “il fatto di chi pubblica o dà per propria l’opera letteraria o scientifica o artistica di altri”. In poche parole, quindi, si parla di plagio quando una persona ruba la creazione di un altro individuo spacciandola per propria. Il plagio è una vera e propria violazione dei diritti d’autore, tema che abbiamo trattato nell’articolo Come proteggere i propri contenuti online.
Esistono diversi tipi di plagio in base al contesto: si può parlare di plagio letterario, plagio di citazioni, plagio ideologico… Quello che interessa a noi è la prima tipologia citata che avviene principalmente in tre casi:
- quando un persona copia per filo e per segno l’opera di un altro. Questa è probabilmente la casistica più diffusa perchè è il modo più facile e veloce di raggiungere il proprio obiettivo;
- quando una persona rielabora il contenuto prendendo spunto da una fonte, ma non la cita facendo intuire che l’idea sia sua;
- quando una persona traduce letteralmente un contenuto in lingua straniera.
Si può copiare la tesi?
Arriviamo dunque al nocciolo della questione. La risposta semplice e breve è: no, non si può copiare la tesi. Farlo, integra il reato di plagio sia che venga copiata totalmente che parzialmente.
Esiste un’eccezione che conferma la regola: non si definisce plagio quando la parte copiata è una porzione minima rispetto al totale. Non ci sono, però, dei limiti prestabiliti, sta alla commissione decidere quanto quella parte incida sul lavoro complessivo dello studente.
La legge punisce gravemente chi copia l’elaborato di tesi, la punizione, infatti, consiste nella reclusione da tre mesi ad un anno. C’è anche un’aggravante nel caso in cui lo studente colpevole riesca a laurearsi con il contenuto copiato, in questa situazione la reclusione minima è di sei mesi e, in più, viene revocato il titolo ricevuto dopo la discussione. Inoltre, si è colpevoli di plagio anche se l’autore originale non denuncia l’accaduto perché il reato si commette quando si presenta un trattato copiato alla commissione.
Per aggirare questo problema, o in generale per non perdere tempo nella ricerca di contenuti, molti studenti decidono di pagare una persona per farle scrivere la tesi. La ricerca di persone disposte a farlo è molto semplice, basta scrivere “aiuto per tesi” sulle pagine social o sulle piattaforme di annunci. Questa soluzione, però, è molto dispendiosa ed è comunque illegale. Chi scrive la tesi per un altro, infatti, commette reato perché l’elaborato deve essere creato esclusivamente dallo studente. La pena è sempre la stessa, che aumenta di un terzo se lo scrittore si fa pagare.
Cosa può fare l’investigatore
Nel caso specifico della tesi di laurea, l’investigatore privato non può intervenire perché è l’ateneo che si occupa del controllo dei contenuti. L’investigatore, però, può aiutarvi se avete il sospetto che qualcuno stia usando le vostre opere (o le vostre tesi) senza il vostro consenso. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita negli articoli Le indagini sulle Proprietà Intellettuali e Come proteggere i propri contenuti online.