Cos’è il Mandato Investigativo? E a cosa serve?

Abbiamo approfondito in precedenza un altro strumento investigativo fondamentale, la relazione. Oggi analizziamo il mandato investigativo, le sue caratteristiche, i suoi contenuti e andremo a scoprire perché è necessario. Vediamolo insieme.

Il Mandato Investigativo

L’abbiamo ribadito più di una volta ma su questo punto è necessario essere chiari. L’investigatore privato non ha iniziativa d’indagine, la sua azione viene legittimata da altri.L’iniziativa in materia di indagine, si sa, spetta alle Forze dell’Ordine. L’investigatore invece può agire e supportare i privati, nella tutela dei loro diritti. Qualsiasi privato che si rivolga all’investigatore, sa di dover firmare un documento, praticamente un contratto, che reca tutte le specifiche delle indagini e gli obblighi di entrambe le parti.
Questo documento si chiama Mandato, nello specifico Mandato Investigativo.
Si può dire che il mandato autorizzi l’attività investigativa, è infatti un’autorizzazione, senza la quale è impossibile operare.


Il Mandato ha una forma standard, che deve essere rispettata e deve contenere:

  • Le generalità di chi richiede l’indagine, con l’indicazione del documento di identità di riferimento;
  • Le generalità di chi investiga, con l’indicazione della regolare licenza e dell’autorità competente;
  • Il motivo dell’indagine, con l’indicazione di tutti gli elementi e sospetti che portano a richiedere quella specifica indagine;
  • Il tipo di indagine richiesta: privata, aziendale, commerciale ecc;
  • Le indicazioni temporali di indagine, in quanto non è possibile sottoscrivere un mandato che copre tempi illimitati;
  • Le eventuali sanzioni nelle quali si incorre, investigando in maniera non regolamentare;
  • Le norme di trattamento dei dati personali.

Una volta stampato, deve essere sottoscritto da entrambe le parti con una precisa indicazione di data.
Il Mandato non è un’opzione, è un obbligo che risponde a precisi principi:

  • Innanzitutto legittima l’attività investigativa, senza di esso l’indagine non avrebbe luogo;
  • Indica dei limiti di azione e di tempo, che non possono essere superati;
  • Tutela i diritti del cliente, permettendo che le prove possano essere presentate in modo corretto nelle aule di giustizia.

In più, il mandato investigativo aiuta a distingue i veri investigatori da quelli abusivi. Vediamo perché.

Il Mandato Investigativo e l’abusivismo

Il mandato è un ottimo indizio di onestà e professionalità dell’investigatore. Come potrete immaginare, anche l’investigazione è colpita da un forte abusivismo. I professionisti richiederanno sempre un mandato sottoscritto per iniziare l’attività, gli abusivi no. Se vi trovate di fronte ad un investigatore che agisce nel vostro interesse senza chiedervi le generalità e senza farvi firmare alcun documento di legittimazione, molto probabilmente avete a che fare con un abusivo.


Infine, prestate attenzione. Un mandato non potrà mai essere anonimo. Dovrà recare obbligatoriamente i dati personali del cliente e dell’investigatore. Questi dati personali dovranno successivamente (e obbligatoriamente) confluire nel registro degli affari, dove sono annotate tutte le indagini portate a termine dall’investigatore. Se qualcuno vi offre un’indagine anonima, lo fa per aggirare gli obblighi amministrativi/burocratici quindi, con grande probabilità, non è in possesso di una regolare licenza.

Come alla fine di ogni approfondimento, siamo a ricordarvi l’importanza di rivolgersi a professionisti autorizzati, gli unici che potranno supportarvi in maniera utile e consegnarvi le prove lecite per il riconoscimento dei vostri diritti.