FAQ Risposte a domande comuni sull’investigatore privato

L’articolo di oggi è leggermente diverso dal nostro format abituale. Oggi rispondiamo alle domande comuni sull’investigatore privato.
Abbiamo risposto ad altri quesiti nell’articolo L’investigatore privato: domande e risposte. Se avete altre domande, non esitate a contattarci!

domande comuni sull’investigatore privato

1. Come posso diventare investigatore privato?

Fino a pochi anni fa non esistevano delle vere e proprie direttive su come diventare investigatore privato. Nel 2010, però, è entrato in vigore il decreto ministeriale 269/2010 dove sono stati stabiliti i requisiti necessari. In primis, l’aspirante investigatore privato deve essere in possesso di una laurea in ambiti specifici: Sociologia, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Scienze dell’Investigazione, Psicologia ad indirizzo forense o Economia.

Un altro requisito è l’esperienza sul campo. Per la precisione, il candidato deve aver lavorato per almeno tre anni presso un investigatore privato che possiede la licenza da almeno cinque anni. L’esperienza, ovviamente, deve avere un esito positivo documentato dal datore di lavoro. Per chi ha fatto parte delle forze dell’ordine questo non è necessario, basta aver svolto attività investigativa durante il servizio e aver abbandonato l’incarico senza demerito. 

Infine, l’aspirante investigatore deve seguire e partecipare a dei corsi teorico-pratici sulla materia dell’investigazione privata.

2. L’investigatore privato può parlare con altre persone delle sue indagini?

L’investigatore privato, come gli avvocati e i medici, ha il vincolo del segreto professionale. Questo significa che non può rivelare a persone esterne le informazioni che ha raccolto durante l’indagine.
L’argomento del segreto professionale nell’ambito dell’investigazione privata è trattato nell’articolo 200 del Codice di Procedura Penale dove si specifica che avvocati, investigatori e consulenti tecnici: “Non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvi i casi in cui hanno l’obbligo di riferirne all’autorità giudiziaria”.

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3. Quali sono le skills principali di un investigatore privato?

Una caratteristica fondamentale dell’investigatore privato è la pazienza. Eh si, avete capito bene. Durante alcune investigazioni, è possibile che l’investigatore debba aspettare ore in macchina prima che qualcuno esca di casa. Questo succede principalmente nei casi di sospetto tradimento.

L’investigatore deve anche avere tanta fantasia e una buona capacità di improvvisazione. Deve essere sempre pronto a rispondere alla domande di chi sospetta delle sue attività. Un situazione che può capitare è essere fermato da un vicino insospettito e l’investigatore deve avere subito una risposta convincente.

4. Gli investigatori privati lavorano solo in proprio?

L’investigatore privato ha due possibilità: può diventare titolare di istituto oppure lavorare come dipendente. Nel primo caso, dovrà seguire la procedura elencata nella domanda “Come posso diventare investigatore privato?”.
Nel secondo, invece, cambia qualcosa: è sufficiente il diploma di scuola media superiore, i corsi da frequentare riguardano l’investigazione e devono essere riconosciuti e accreditati presso il Ministero dell’Interno, è sempre necessaria l’esperienza di almeno tre anni e, anche in questo caso, c’è l’alternativa per chi ha prestato servizio nelle Forze dell’Ordine.

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5. Con chi collabora l’investigatore privato?

Il principale collaboratore di un investigatore privato è sicuramente l’avvocato. In alcuni casi, il legale può richiedere aiuto per la raccolta di informazioni e di prove necessarie in tribunale e in altri, l’investigatore può consigliare al proprio committente di rivolgersi ad un avvocato dopo la conclusione di un’indagine.

L’avvocato e l’investigatore privato cooperano in varie situazioni, ad esempio:

  • indagini sull’infedeltà coniugale;
  • indagini aziendali, come casi di concorrenza sleale;
  • indagini sulle proprietà intellettuali e sulla protezione dei marchi.

6. Come funziona un’investigazione privata?

Quando un cliente decide di affidarsi ad uno professionista deve firmare un mandato mediante il quale commissiona l’investigazione. A questo punto l’investigatore, in base all’indagine richiesta, sceglie gli strumenti più adatti per raccogliere le informazioni necessarie. Leggi l’articolo Come agisce l’investigatore, per scoprire i metodi più usati. Una volta conclusa l’investigazione, l’investigatore crea un fascicolo contenente tutti i dati raccolti, tra questi possono comparire anche fotografie o video.

In linea di massima, il cliente non riceve mai aggiornamenti ad indagine ancora in corso perché è necessario evitare reazioni che potrebbero compromettere l’operazione.

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7. L’investigatore privato può fare foto e video in un ambiente privato?

L’investigatore non può entrare in edifici privati senza aver ricevuto un permesso e, di conseguenza, non può scattare foto o registrare video al loro interno. 

Le prove raccolte dall’investigatore sono valide solo se recuperate legittimamente, quindi o in luoghi pubblici o con autorizzazioni.

Se avete altri dubbi o curiosità, non esitate a contattarci! Risponderemo ad altre domande comuni sull’investigatore privato nel prossimo approfondimento. 

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