Il body shaming è reato?

Al giorno d’oggi una delle cose più difficili per una persona, soprattutto per un adolescente, è sentirsi a proprio agio con il proprio corpo. Gli standard estetici stabiliti dalla società, portano la comunità stessa a criticare chi non li rispecchia. Vediamo insieme se il body shaming è reato.

Il body shaming è reato

Cos’è il body shaming?

La traduzione letterale di body shaming è “umiliazione del corpo”. In pratica, fa riferimento ai commenti espressi nei confronti di una qualsiasi persona riguardo il suo aspetto fisico. I commenti hanno lo scopo di criticare il destinatario e farlo vergognare del suo corpo.

Il body shaming esiste da sempre, ma la sua diffusione è aumentata negli ultimi anni per colpa dei social network che rendono questa pratica molto semplice. Offendere commentando un post è sicuramente facile ed indolore, proprio perché non si affronta il destinatario direttamente

L’atto di criticare una persona ha invece delle conseguenze su quest’ultima, soprattutto a livello mentale. Le principali sono sicuramente l’abbassamento dell’autostima e la vergogna di mostrarsi per come si è. Questo porta la vittima a soffrire di depressione, ansia sociale e disturbi alimentari.

A sostegno delle vittime di body shaming è nato un vero e proprio movimento culturale chiamato Body Positivity. Lo scopo di questa corrente di pensiero è quello di normalizzare il corpo e di eliminare i canoni estetici per far capire che il peso o la conformazione fisica non rendono una persona sbagliata.

Il body shaming è reato

Il body shaming è reato?

Ad oggi, purtroppo, non esiste il reato di body shaming, ma il colpevole non la passa liscia.

Criticare una persona può essere considerato ingiuria o diffamazione. Nello specifico, quando il commento viene fatto in presenza della vittima il colpevole commette il reato di ingiuria, mentre se lo fa alle spalle dell’interessato integra il reato di diffamazione, argomento che abbiamo trattato nell’articolo Diffamare sui social è reato?

Il body shaming può evolversi in bullismo o cyberbullismo se viene perpetrato online. Inoltre, può anche trasformarsi in stalking se i commenti e i giudizi diventano frequenti e causano ansia e cambiamenti nello stile di vita della vittima. Infine, il colpevole può anche integrare il reato di istigazione al suicidio se le sue offese portano la vittima a prendere scelte drastiche come, appunto, il suicidio. Abbiamo dedicato a questo argomento un articolo specifico chiamato Cosa è l’istigazione al suicidio?

Il body shaming è reato

Come può intervenire l’investigatore privato?

Nei casi che abbiamo appena citato, l’investigatore privato può offrirvi supporto e aiuto nel raccogliere le prove necessarie. Chi ne è vittima può, infatti, richiedere un risarcimento per danni morali, biologici e addirittura esistenziali.

Nel caso della possibile diffamazione, l’investigatore può stabilire effettivamente se i commenti sono diffamatori o meno e poi può procedere ad una raccolta di prove anche sui social.

Infine, qualora il body shaming si trasformi in stalking, il ruolo dell’investigatore è centrale perché vi aiuta a presentare alla Forze dell’Ordine un quadro completo della situazione in cui vi trovate. Abbiamo approfondito l’argomento nell’articolo Stalking: cos’è e come difendersi.

Cerchi un investigatore privato per un caso di diffamazione o di stalking?