Nell’ambito delle indagini aziendali, abbiamo trattato più volte il tema del licenziamento. Oggi vediamo insieme cos’è il licenziamento ritorsivo e come può intervenire l’investigatore.
Cos’è il licenziamento ritorsivo?
Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore è regolato da un contratto e, come ogni contratto, prevede un regolare recesso da parte dei due contraenti. Quando è il lavoratore a recedere, si tratta delle dimissioni, se a recedere è il datore, invece, si tratta di licenziamento.
Il datore di lavoro può licenziare, legittimamente, il dipendente per giusta causa e per giustificato motivo.
La giusta causa è il caso più grave, prevede infatti alcuni comportamenti o una condotta particolarmente seria, che esclude una prosecuzione serena del rapporto di lavoro. Il giustificato motivo, invece, generalmente riguarda motivazioni pratiche, economiche, aziendali, che non permettono la prosecuzione del rapporto lavorativo. Potete approfondire l’argomento al nostro articolo precedente Quando si può licenziare per giusta causa?.
Chiaramente, non tutti i licenziamenti rientrano in queste due casistiche e, per questo motivo, possono risultare illegittimi.
Uno di questi è il licenziamento discriminatorio, del quale abbiamo parlato nell’articolo Cosa è il licenziamento discriminatorio?. In buona sostanza si tratta di un licenziamento motivato da una discriminazione, sia essa politica, razziale, religiosa, sessuale ma anche sindacale. Un altro caso di licenziamento illegittimo è poi il licenziamento ritorsivo, oggetto del nostro approfondimento odierno.
È ritorsivo il licenziamento che avviene… per vendetta.
Proviamo a spiegarci meglio. Un dipendente potrebbe fare una richiesta legittima, considerata illegittima dal datore di lavoro e per questa stessa richiesta essere licenziato. Allo stesso modo per alcuni comportamenti che in realtà sono legittimi ma considerati illegittimi dal datore di lavoro. Il licenziamento ritorsivo è particolarmente grave perché va a minare i principi di correttezza e di buona fede che devono obbligatoriamente caratterizzare l’intero rapporto di lavoro.
Il licenziamento ritorsivo è riconoscibile perché caratterizzato da due elementi particolari:
- La legittimità e la correttezza della richiesta del lavoratore
- Il licenziamento successivo a questa richiesta
Questo particolare tipo di licenziamento non è però facile da provare. Perciò vediamo cosa ci consiglia la legge a questo proposito e come può aiutarci l’investigatore.
Come si può provare il licenziamento ritorsivo?
Nei casi di licenziamento illegittimo standard, l’onere della prova è in capo al datore di lavoro. Nel caso del licenziamento ritorsivo, invece, tocca al lavoratore provare la possibile ritorsione. Se questa ritorsione viene provata, senza ombra di dubbio, allora il datore di lavoro è obbligato al reintegro del lavoratore e al pagamento di tutte le retribuzioni non ricevute dal dipendente. Vediamo insieme come si è espressa la legge al riguardo.
- Con sentenza del Trib. di Roma n.4517 del 2016, i giudici hanno confermato che se si tratta di ritorsione, il licenziamento è nullo.
- Il Trib. di Bergamo, invece, con sentenza n.484 del 2022, consapevole della difficoltà nel reperire le prove di una ritorsione, ha considerato valide anche le presunzioni. E cioè, il lavoratore può alternativamente provare l’inesistenza della motivazione recata dal datore di lavoro in fase di licenziamento.
- Infine, la Cassazione con sentenza n.28398 del 2022, ha ritenuto legittime le registrazioni delle conversazioni intrattenute con il datore di lavoro come prova attestante la ritorsione.
Ricordiamo infatti che come da art. 24 del Codice della Privacy, è legittimo registrare conversazioni tra presenti se necessarie a provare un comportamento per tutelare un diritto in sede giudiziale.
Cosa può fare l’investigatore
Come vi avevamo anticipato nell’articolo Si può indagare sul datore di lavoro?, l’investigatore non indaga esclusivamente sui dipendenti ma anche sul comportamento del datore di lavoro.
In più, potrebbe supportarvi nella ricerca e nella conservazione delle prove necessarie a far valere i vostri diritti.
Se sospettate che il vostro licenziamento sia illegittimo, consultate i nostri esperti e lasciatevi consigliare sulla strategia più utile da adottare.